Le fasi del travaglio: guida completa per un parto facile e veloce

da | 26 Ottobre, 2023 | Parto | 0 commenti

Il conto alla rovescia per il grande giorno è iniziato e potresti sentirti ansiosa, impreparata e incerta su cosa aspettarti durante le diverse fasi del travaglio. Ma niente paura, sono qui per guidarti.

In questo articolo, ti accompagnerò passo dopo passo attraverso le fasi del travaglio, fornendoti preziosi consigli su come affrontarle al meglio. Il mio obiettivo è rendere il tuo travaglio un’esperienza fluida, veloce e priva di intoppi.

Se è questo il tuo obiettivo, sei nel posto giusto. Cominciamo!

Prima fase: l’inizio del travaglio (o fase prodromica)

Finalmente, il tuo piccolo decide che è giunto il momento di venire al mondo e invia un segnale al tuo corpo per dare inizio al travaglio. Ed è così che tutto inizia. Questa fase è caratterizzata dall’apertura graduale del tuo corpo e può durare diversi giorni o persino settimane.

Come capire se il travaglio è Iniziato?

I sintomi che indicano l’inizio del travaglio variano da donna a donna, ma ecco i più comuni e riconoscibili:

  • Contrazioni: le contrazioni sono il segnale più evidente che il travaglio è iniziato. In questa fase iniziale, le contrazioni sono deboli e distanziate tra loro. A differenza delle contrazioni preparatorie, le vere contrazioni aumentano gradualmente in intensità, durata e frequenza.
  • Perdita del tappo mucoso: il tappo mucoso è una sostanza che protegge il collo dell’utero durante la gravidanza. Quando il collo dell’utero inizia ad aprirsi, il tappo mucoso viene espulso. Questo avviene attraverso una scarica vaginale gelatinosa, chiara, rosa o marrone, talvolta con tracce di sangue. Spesso la perdita del tappo mucoso avviene in concomitanza con le contrazioni.
  • Rottura delle acque: la rottura delle acque può manifestarsi con uno scoppio improvviso o con una perdita graduale di liquido. Tuttavia, ricorda che non tutte le donne sperimentano la rottura delle acque prima dell’inizio del travaglio. Addirittura, ci sono bambini che nascono con tutto il sacco amniotico intatto!

Cosa Fare Durante la Fase Iniziale del Travaglio

  • Mantieni la calma: non hai nulla di cui preoccuparti. Sei preparata e sai perfettamente come affrontare il tuo travaglio. Il tuo corpo sa perfettamente come far nascere il tuo bambino, e il tuo bambino sa perfettamente come nascere. Tu non devi fare altro che rilassarti e lasciare che la natura faccia il suo corso.
  • Riposati: se è notte, cerca di dormire o quantomeno di riposarti tra una contrazione e l’altra. La parte impegnativa deve ancora arrivare, quindi assicurati di ricaricare le pile!
  • Ridi: il ridere stimola la produzione di ossitocina, l’ormone che stimola le contrazioni e le rende efficaci. Quindi, guarda un film divertente o chiedi al tuo partner di inventarsi una barzelletta. Fai qualsiasi cosa che ti faccia sentire bene e rilassata.
  • Respira: durante le contrazioni, pratica la respirazione profonda per agevolare il tuo corpo.
  • Ascolta il tuo corpo: connettiti con il tuo bambino, parlagli, digli che presto vi incontrerete. Promettigli che metterai tutta la tua forza e il tuo coraggio per farlo nascere nel modo più naturale e dolce possibile.

Cosa NON Fare Durante la Fase Iniziale del Travaglio

  • Evita di avvertire l’Intera città: se condividi con tutti la notizia del tuo travaglio, parenti e amici potrebbero continuare a scriverti e chiamarti per sapere come stai. Queste distrazioni possono generare stress e stimolare la produzione di adrenalina, il che a sua volta potrebbe rallentare il travaglio. Se desideri informare qualcuno, fai in modo che sia il tuo partner a farlo. Mettetevi d’accordo in anticipo, avvisa i tuoi parenti e amici che durante il travaglio preferisci rimanere concentrata e non essere disturbata al telefono, ecc. Sarà il tuo partner di nascita, sia esso il padre o qualcun altro, a tenerli informati sullo svolgimento del travaglio senza interferire con la tua concentrazione. Naturalmente, sei libera di fare come preferisci, ma questo è un consiglio che viene dal cuore.
  • Non correre in ospedale troppo presto: evita di precipitarti in ospedale senza una reale motivazione medica, rischiando di essere rimandata a casa e di aggiungere inutile stress. Nel paragrafo successivo vedremo quando è il momento giusto per recarsi in ospedale (a meno che tu abbia scelto il parto a domicilio).

Quando Andare in Ospedale

Una delle domande più comuni che le donne si pongono durante il travaglio è: “Quando è il momento giusto per recarsi in ospedale?” È comprensibile avere questa preoccupazione, ma è importante ricordare che ogni travaglio è unico e che non esiste una risposta definitiva per tutte. Tuttavia, ci sono alcune linee guida generali che possono aiutarti a prendere una decisione informata.

  • Contrazioni regolari e intense da almeno un’ora: Quando le tue contrazioni diventano regolari, intensificandosi sia in termini di durata che di frequenza, potrebbe essere il momento di andare in ospedale. Le contrazioni che si presentano in un intervallo regolare di 4-5 minuti per almeno un’ora potrebbero indicare che il travaglio è entrato nella sua fase attiva.
  • Dolore insopportabile: se il dolore diventa così intenso da rendere difficile gestirlo a casa, potresti considerare di recarti in ospedale per l’epidurale. Ricorda che ogni donna ha una diversa soglia del dolore, quindi affidati al tuo istinto e alle tue sensazioni personali.
  • Rottura delle acque: se le tue acque si rompono, osservane attentamente il colore e l’odore. Se il liquido è chiaro e inodore, puoi generalmente aspettare un po’ prima di recarti in ospedale. Tuttavia, se il liquido è colorato o ha un odore sgradevole, potrebbe essere un segno di complicazioni e dovresti contattare immediatamente il tuo medico o la tua ostetrica.
  • Sensazione di pressione nella zona pelvica: se avverti una forte pressione nella zona pelvica o hai la sensazione che il tuo bambino stia spingendo verso il basso, potrebbe essere un segno che il travaglio è progredito e che è arrivato il momento di andare in ospedale.

Ricorda che è sempre meglio comunicare con il tuo medico o la tua ostetrica per discutere delle tue specifiche circostanze. Inoltre, se hai qualsiasi preoccupazione o dubbio sullo stato di salute tuo o del tuo bambino, non esitare a cercare assistenza medica immediata.

Seconda fase: travaglio attivo

Il travaglio attivo è la fase in cui il tuo corpo si prepara per il momento del parto vero e proprio. Durante questa fase, le contrazioni diventano più intense e frequenti, e il tuo corpo si impegna a far scendere il bambino verso il canale del parto.

Ecco alcuni punti chiave da tenere a mente durante il travaglio attivo.

Come Capire di Essere in Travaglio Attivo

Riconoscere il momento in cui il travaglio passa dalla fase iniziale a quella attiva può essere un po’ difficile. Tuttavia, ci sono alcuni segnali che possono indicare che sei entrata nel travaglio attivo:

  • Contrazioni intense e regolari: durante il travaglio attivo, le contrazioni si fanno sentire con maggiore intensità. Spesso si presentano ogni 2-3 minuti e durano tra i 60 e i 90 secondi ciascuna. Se le contrazioni seguono questa regolarità e l’intensità continua a aumentare, è probabile che tu sia nella fase attiva del travaglio.
  • Dilatazione del collo dell’utero: durante il travaglio attivo, il tuo collo dell’utero si dilata di solito tra i 4 e i 7 centimetri. Questa è una misura importante che i medici e le ostetriche utilizzano per determinare la fase del travaglio.

Cosa Fare Durante il Travaglio Attivo

Durante il travaglio attivo, è fondamentale mantenere la concentrazione e sfruttare le risorse a tua disposizione per facilitare il processo. Ecco alcune cose che puoi fare:

  • Trova una posizione confortevole: esplora diverse posizioni che ti permettano di rilassarti tra le contrazioni e di gestirle meglio. Potresti provare ad assumere una posizione eretta, come camminare o stare in piedi, oppure potresti preferire una posizione più rilassata, come sedersi su una palla da parto o inginocchiarti.
  • Muoviti: qualunque posizione tu scelga, muovi il bacino. In questo modo aiuterai il tuo bambino a incanalarsi nel canale del parto e velocizzerai il processo.
  • Usa la tecnica di respirazione UP: la respirazione profonda e controllata può aiutarti a rilassarti durante le contrazioni e a gestire il dolore. Inspira profondamente dal naso e rilascia gradualmente l’aria attraverso la bocca. Parlo di questa e di tante altre tecniche di hypnobirthing in questo articolo.
  • Affidati al tuo partner: Il sostegno del tuo partner, di un familiare o di un’amica in questa fase può essere estremamente prezioso. Fatti coccolare, fatti dire parole di incoraggiamento e lascia che ti aiutino con massaggi o piccoli gesti di conforto (se li gradisci).
  • Crea un ambiente calmo e rilassante: spegni le luci, accendi delle candele, diffondi degli oli essenziali, metti della musica rilassante. Tutto questo favorisce il rilascio di ossitocina, che come ho già accennato, è importantissima per avere un travaglio più confortevole. Anche se sei in ospedale, puoi chiedere di fare silenzio, di spegnere le luci nella tua stanza e di non disturbarti a meno che sia strettamente necessario.
  • Pratica le tecniche di visualizzazione e le affermazioni positive: sono strumenti davvero potenti per gestire il travaglio con serenità e diminuire la percezione del dolore. Dai un’occhiata al mio articolo sull’hypnobirthing per saperne di più.

Cosa Evitare Durante il Travaglio Attivo

Durante il travaglio attivo, è importante evitare situazioni o comportamenti che potrebbero ostacolare il processo naturale. Ecco alcune cose da tenere a mente:

  • Evita la tensione e l’ansia: lo stress e l’ansia possono interferire con il progresso del travaglio. Cerca di mantenere un ambiente tranquillo e rilassato, evitando situazioni che possono innescare sentimenti negativi.
  • Non resistere alle contrazioni: le contrazioni possono essere intense, ma cerca di accoglierle e di lasciarle fluire. Respingere o resistere alle contrazioni può rendere il processo più doloroso e meno efficace.
  • Evita l’autovalutazione continua: durante il travaglio attivo, è facile concentrarsi su quanto tempo sia passato o su quanto ancora manchi. Tuttavia, questo costante controllo del tempo può aumentare l’ansia. Cerca di mantenere una mentalità positiva e concentrati sul momento presente.

Fase di transizione

La fase di transizione è l’ultima fase prima dell’inizio effettivo della fase espulsiva. È il momento in cui il tuo corpo si prepara a spingere il tuo bambino fuori.

Questa fase può essere particolarmente intensa, sia fisicamente che emotivamente.

Il periodo di transizione può causare un po’ di confusione e dura alcuni minuti. Durante questi momenti, potresti sentire di non farcela più, ma in realtà sei vicinissima alla fine!

È anche possibile che il travaglio rallenti leggermente, come se la natura volesse concederti un breve momento di riposo prima della fase più impegnativa ed emozionante.

Quindi, se ciò accade, sii grata per essere avercela fatta fino a quel punto e preparati ad incontrare il tuo bambino!

Terza fase del travaglio: fase espulsiva

La fase espulsiva è il momento culminante del travaglio, in cui il tuo corpo si impegna attivamente a spingere il tuo bambino fuori dall’utero e nel mondo.

Come Capire Quando è il Momento di Spingere?

Lascia che ti risponda con una domanda: quando capisci che devi fare la cacca? So che potrebbe non essere il paragone più delicato, ma rende l’idea. È un istinto innato e potente. Quando è il momento di “spingere”, il tuo corpo ti darà un segnale inequivocabile che non potrai ignorare. Sarà un’urgenza irresistibile che non potrai trattenere, proprio come quando devi correre in bagno con estrema urgenza. È un momento istintivo, un impulso naturale. Non hai bisogno di istruzioni esterne su quando e come spingere: il tuo corpo sa esattamente cosa fare. Fidati di esso e dei tuoi istinti.

Cosa Fare Durante la Fase Espulsiva

  • Ascolta i tuoi istinti: sarò ripetitiva, ma è fondamentale. È importante che tu ti fidi di ciò che senti. Osserva i segnali che il tuo corpo ti invia e lavora in armonia con esso durante le contrazioni. In questo modo permetterai al tuo bambino di venire al mondo dolcemente senza sforzi.
  • Trova una posizione comoda: sperimenta diverse posizioni e scopri quale posizione ti fa sentire più a tuo agio per far nascere il tuo bambino
  • Pratica la respirazione DOWN: utilizza la respirazione profonda e controllata per sostenere la fase espulsiva e “espirare” il tuo bambino dolcemente. Inspirando profondamente e espirando lentamente, puoi concentrare l’energia e mantenere un flusso costante di ossigeno per te e il tuo bambino. Parlo di come effettuare la respirazione down nella mia guida completa all’hypnobirthing.
  • Visualizza la nascita del tuo bambino: in questa fase, potresti essere stanca e avere dubbi sulla tua resistenza. Visualizzare la nascita del tuo bambino, immaginare il momento in cui lo terrai tra le braccia, ti aiuterà a sopportare gli ultimi attimi del travaglio con serenità.

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Cosa Evitare Durante la Fase Espulsiva

  • Non trattenere il respiro: trattenere il respiro crea tensione nel tuo corpo e rende difficile il processo di spinta. Inoltre, sia tu che il tuo bambino hanno bisogno di un apporto ottimale di ossigeno durante questa fase, quindi è importante mantenere una respirazione calma e costante.
  • Non stare sdraiata: so che questa posizione è spesso rappresentata nei film, ma è la meno efficace. Stando sdraiata, non sfrutti la forza di gravità, rendendo la fase espulsiva più lunga e difficile.
  • Non spingere forzatamente: respira fuori il tuo bambino delicatamente durante ogni contrazione. Sii gentile con il tuo corpo e segui il suo ritmo naturale.

Quarta fase del travaglio: fase di secondamento (espulsione della placenta)

Congratulazioni! Ce l’hai fatta. Ora hai il tuo bambino tra le braccia. Tuttavia, il travaglio non è ancora concluso.

La quarta fase del travaglio è conosciuta come il “secondamento”, durante la quale avviene l’espulsione della placenta dal tuo corpo.

Durante questa fase, il tuo corpo continuerà a lavorare in modo naturale per espellere la placenta. Potresti avvertire alcune contrazioni e una sensazione di pressione nella zona pelvica.

Spesso, negli ospedali, viene offerta un’iniezione di ossitocina per velocizzare questa fase e prevenire emorragie. Tuttavia, in assenza di necessità mediche, è possibile lasciare che questa fase si svolga in modo naturale, consentendo al tuo corpo di espellere la placenta senza interventi esterni, a meno che non sia strettamente necessario.

Durante la fase di secondamento, avverrà il taglio del cordone ombelicale. Spesso in ospedale il cordone viene tagliato troppo presto! L’ideale è aspettare che il cordone smetta completamente di pulsare prima di procedere al taglio. Questo permette un passaggio più completo dei nutrienti e del sangue dalla placenta al neonato, offrendo un significativo vantaggio per la sua salute a breve e lungo termine. Se desideri ritardare il taglio del cordone, assicurati di informare il personale medico delle tue preferenze.

Pensieri finali

Affrontare le diverse fasi del travaglio richiede preparazione, pazienza e fiducia nel proprio corpo. Nel corso di questo articolo, abbiamo esplorato tutte le fasi del travaglio e visto come puoi gestire ogni fase in modo ottimale per un parto più piacevole e rapido.

Ricorda che ogni nascita è unica e ogni donna può sperimentare le fasi del travaglio in modo diverso. È importante avere un sostegno adeguato, sia dal tuo partner che dal personale medico, e sentirsi libera di comunicare le tue esigenze e preferenze durante il parto.

Ricorda che sei una donna straordinaria e che il tuo corpo è progettato per portare la vita nel mondo. Affronta il travaglio con fiducia, consapevolezza e amore, e preparati a vivere uno dei momenti più straordinari della tua vita.

Auguri per un parto sicuro, felice e gratificante!

Alla prossima,

Marta

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ipnomamma - marta falduto

Ciao, sono Marta! Sono mamma e hypnobirthing coach qualificata. La mia missione è aiutare tutte le future mamme a superare le proprie paure e vivere il parto positivo e gratificante che meritano.
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